Ciarle a fin di bene

Tag: 10 ricordi d'infanzia

Io non ricordo molto della mia prima infanzia, di recente mi sono data una valida spiegazione: ho rimosso.
La maggior parte della mia prima infanzia è stata archiviata nel mio cervello come un tabù, come se la deleteria presenza dell'elemento paterno avesse alterato in maniera ineluttabile i ricordi, talmente tanto da non rendere possibile discernere al loro interno tra il bello ed il brutto, tra la polemica, il litigio, l'assenza e ciò di bello che, al contrario, di certo c'è stato, ma ripero... ricordo poco.
  1. I primi anni da lattante a Milano, nel "ghetto" dei ferrovieri terroni, poi un paio di anni a Palermo, in una casa che ha visto più assenze che presenze. Di questa ricordo: un litigio in cucina durante il quale mio padre avrebbe voluto obbligarmi ad andare in piscina; io che giro con il triciclo dinnanzi un vecchio televisore enorme con mia mamma che mi guarda dal divano e mi sorride; andare in giro per i negozi ed io che strappo da tutti i vestiti le etichette. Stop.
  2. Dai tre anni ci trasferimmo io e mamma coi nonni materni, e da lì in poi ricordo molto meglio. Ricordo le suore, buone buone... Il nonno che mi accompagnava e, in aula,  la canzoncina "Mamma son tanto felice..." che apriva la giornata. La mensa... pasta col pomodoro, lenticche, verdura...La suor Giovanna, che ci dava la novalgina nella zolletta di zucchero. Tutto grande... ed invece, quando ci tornai da grande... tutto piccolo. La mamma di una mia compagnetta che chiede alla mia di spiegare alla figlia come si fanno i bambini, e la spiegazione con i fascicoli di "esplorando il corpo umano" davanti. Ed io che pensavo che dormendo nel lettino che era stato di mio zio... gli spermini suoi sarebbero potuti entrare nel mio "fiorellino" e sarei rimasta sicuramente incinta...
  3. Le mie foto di "Outfit of the day" con i vestitini cuciti a mano dalla nonna: ci sono io con scamiciati, gonnelline, cappottino rosso... (quando ho visto "Schindler's List" ci sono rimansta troppo male! vabbè... non solo per il cappottino, non c'è bisogno di specificare..)
  4. Nonnino che mi porta al dopolavoro ferroviario a far lezione di pianoforte ed, al ritorno, mi compra il babbà.
  5. La mamma che mi compra il "Topolino", io che bramo per leggerlo e lei che mi rimprovera perchè lo tengo a tavola mentre si mangia... aveva ragione. Quando vedo bambini con le ps3 sul tavolo in pizzeria, strozzerei i rispettivi genitori.
  6.  La nonna che mi rincorre per il corridoio col mestolo in mano, ma poi mi fa provare i suoi cappelli (ecco perchè ho una sfrenata passione per i cappelli, a noi due stanno tutti benissimo, ehehe). Io che le rubo il rossetto color rosa antico (oggi si dice "mauve") e lei che, per farmi alzare dal letto al mattino, mi mostra il musetto del suo collo di pelliccia di volpe (ancora oggi me lo sogno la notte, che paura, aiudo...)
  7. I viaggetti domenicali sul treno con nonno... Cefalù in estate, mare, sole, gelatino, pioggia di fine estate con noi due incoscenti in acqua a ridere... Roccapalumba in inverno, i savoiardi, l'uva "lacrime di Vergine", la neve. La strada ferrata, come funzionano gli scambi, i colleghi ferrovieri che lo stimavano tanto, tutti i nomi delle stazioni a memoria.
  8. I pomeriggi di sabato, quando mamma non era a Barrafranca a far supplenze come terapista di Logopedia. Dopo pranzo, insieme, a vedere "Ciao Ciao", ed a lei si chiudevan gli occhi. Ma stava con me.
  9. I miei giochi: il "grillo parlante" rosso... le pinze e le pezzuole... i vestitini fatti con rimasugli degli orli dei pantaloni che aggiustava nonna per la Barbie... La suddetta Barbie coi capelli tutti impazziti e stopposi, dopo che pensai bene di farle lo shampoo! Le costruzioni... la polverina rosa che te la mangiavi, ti frizzava in bocca e diventava chewingum, quelle altre a sigaretta di sapore fragoloso-sintetico.
  10. Le malattie! Un pustolazzo tra le chiappe e mia madre che ride mentre cerca di ucciderlo... La varicella! Che palle... che prurito...La deleteria herpes che una volta mi venne NON al solito labruccio, bensì demtro la bocca! Stiedi malissimo... mamma mi comprò un graziosissimo pupazzino a forma tipo di scoiattolo, con i capelli e l'estremità della coda munita di pettinino, e, quando gli premevi il pancino, dalla bocca usciva un profumo carino carino....
Son contenta di aver scritto questo post, mi sa che è stato una sorta di psicoanalisi involontaria....
Grazie Annalisa.

2 commenti:

  1. Non vedevo l'ora di leggerlo...assolutamente tu..meraviglioso...
    Brava Valuccia....come dico sempre io..la spontaneità sempre...

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    1. sempre... e sono felice che tu abbia letto, tanto.

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